Un nuovo accordo tra Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, Agis, Federculture e Italia Festival cerca di stimolare il turismo dei borghi italiani, cercando di valorizzare non solamente l’incredibile patrimonio di folklore, di bellezza e di enogastronomia che i piccoli luoghi italiani possono assicurare ai turisti nazionali o internazionali, bensì anche far comprendere che è proprio nei borghi tricolori che si sperimentano le iniziative più interessanti, si stimola la cultura, si creano modelli alternativi di turismo e di accoglienza.
Per queste motivazioni, l’accordo tra Enit, Agis, Federculture e Italia Festival non è certamente sottovalutabile, ed è – anzi – denso di sfaccettature. L’obiettivo dell’intesa è duplice: da una parte arricchire l’offerta turistica italiana mettendo in evidenza spettacoli e festival diffusi in tutta la Penisola; dall’altra parte cercare di supportare il sistema delle attività legate al mondo dello spettacolo dal vivo.
Difficile cercare di riassumere quali siano i principali punti di maggiore spessore dell’accordo che, ad esempio, prevede una serie di forme collaborative come la presentazione dei Festival all’estero in occasione dei principali appuntamenti fieristici a cui parteciperà l’agenzia, e la sensibilizzazione di media e di ogni “portatore di interesse” italiano e straniero, facendo leva sull’indiscutibile apprezzamento internazionale del modello culturale italiano. L’accordo prevede inoltre la collaborazione in chiave digitale, e sui principali social network, con inserimento di link e di banner all’interno dei rispettivi siti.
Importante è il bacino di potenziali fruitori e di potenziali vantaggi concreti per i borghi italiani. Secondo quanto afferma Bankitalia, per esempio, la vacanza culturale in una città d’arte è il principale motivo che spinge i turisti stranieri a visitare l’Italia, mentre secondo l’Istat la domanda culturale sarebbe cresciuta in maniera significativa nel corso degli ultimi anni sia in termini di arrivi che in termini di presenze.
Di qui, la necessità di puntare con maggiore attenzione sul binomio tra attività culturali e turismo, nella valutazione che oltre al patrimonio materiale c’è un patrimonio immateriale di cui l’Italia sembra essere ricca come nessun altro Paese al mondo, e che è proprio l’elemento che può maggiormente essere in grado di definirne l’identità.