Le spiagge in Spagna non saranno riaperte fino alla fine del 2020, poiché l’industria del turismo tornerà alla normalità solo dopo questo travagliato anno.
Di fatti, la banca centrale spagnola ha spinto la ripresa economica ancora più in lontananza, prevedendo che la crisi del turismo continuerà ancora. Le prospettive desolanti hanno stimolato il sentimento anti-austerity in Spagna e nell’Unione Europea, ma ci si augura comunque che la Spagna possa cavarsela una volta che il virus sarà sconfitto e il pilastro della sua economia, il turismo, sarà ricostruito.
I confini europei saranno infatti riaperti e, sebbene i turisti in Spagna per il momento siano solo locali, le cose potrebbero cambiare a breve.
Le previsioni per il 2021 sono peraltro diventate meno ottimistiche, anche se ciò potrebbe essere attenuato da un riorientamento della spesa per gli operatori nazionali all’estero. Sulla base delle previsioni del suo panel di esperti del turismo, l’UNWTO prevede che la ripresa del turismo globale inizierà nel terzo trimestre del 2021, con uno sviluppo dell’1,5 per cento in Spagna nel 2021. Si tratta di un aumento significativo rispetto al 2020, ma meno della metà della spesa per il 2019.
Si stima che gli arrivi internazionali saliranno a quasi 1,8 miliardi in tutto il mondo entro il 2030. Fitch prevede che nei prossimi tre anni l’economia globale andrà meglio delle previsioni, al 2,5%, con tassi di crescita medi annui del 3,2% nel 2021. Di conseguenza, l’impatto dello shock sul turismo sul PIL sarà probabilmente maggiore, forse del 25%.
Alcuni segmenti potrebbero fare la loro parte più lentamente. In particolare, crediamo che il turismo del vino tornerà alla normalità nel 2022. Anche il mercato immobiliare spagnolo è destinato a riprendersi nel 2021, ma l’incertezza è in questo caso ancora maggiore.