Ha preso ufficialmente il via GayFriendlyItaly, la prima piattaforma internet italiana dedicata al turismo omosessuale e transgender: un business, quello del turismo LGBT, che è in forte nel panorama internazionale e anche in quello italiano, che avanza di pari passo – fortunatamente – all’abbattimento delle barriere indotte dai vincoli tradizionali.
Per quanto concerne ad esempio alcune statistiche, si stima che in Italia su 60 milioni di turisti che annualmente visitano il nostro Paese, tra i 3 e i 6 milioni facciano parte della comunità LGBT. Insomma, una platea di sicuro rilievo, che evidentemente molti operatori non desiderano lasciarsi sfuggire, tanto che hanno già aderito alla piattaforma un centinaio di strutture. Nei confronti di costoro la piattaforma rilascerà una sorta di certificazione, rivolta a tutti gli alberghi che aderiranno ad una Carta dei Valori che comporta l’impegno a non mettere in atto pratiche e comportamenti discriminatori nei confronti della clientela Lgbt. Inoltre, a tutte le strutture alberghiere aderenti verranno consegnati il logo del circuito da esibire all’esterno e un welcome kit.
“Lo spirito con cui lanciamo questa iniziativa è quello di affiancare un’opportunità imprenditoriale a un’operazione culturale, lavorando per una società migliore, più aperta e inclusiva, in cui la diversità sia considerata una risorsa e non un problema” ha dichiarato Daniele Iannaccone, ceo di Com.ma, editore del network di Gay.it.
“A oggi non esiste un portale d’informazione dedicato. Con Gay Friendly Italy vogliamo proporre al turista Lgbt un’Italia diversa da quella che questa estate è tristemente stata sotto le luci della ribalta, anche sui media internazionali, per episodi di discriminazione messi in atto da alcune strutture ricettive”, ha poi continuato Iannaccone, “Nonostante tutto infatti il nostro Paese è considerato una delle mete più desiderate”.
Considerata la giovane età della piattaforma, è ovviamente ancora troppo presto per poter comprendere se questo impulso si tradurrà in vantaggi commerciali, o se invece non vi sia il rischio, per rincorrere la clientela LGBT, di alienarsi quella composta dalle “altre” famiglie. A nostro giudizio, è ben possibile che i vantaggi possano essere notevoli, visto e considerato che – nonostante numerose sacche di mal pensanti – il tempo sembra essere sufficientemente bonario per poter cavalcare un buono e meritevole sviluppo in questo comparto.