Il turismo eno-gastronomico? In Trentino Alto Adige (ma non solo qui) continua a crescere con ottimi numeri, tanto che a dieci anni di distanza dalle prime iniziative turistiche legate a questo comparto turistico, i vini e i prodotti alimentari locali, tipici della tradizione dell’area, sono sempre di più grandi protagonisti dell’industria delle vacanze trentine.
Come ricorda il quotidiano Il Sole 24 Ore in un suo recente approfondimento, però, la svolta sembra essere iniziata nel corso del 2013, quando venne completato il processo di unificazione delle sette Strade del vino e dei sapori in un’unica associazione, sotto la regia di Trentino Marketing.
Oggi la Strada nata dalla fusione delle precedenti associazioni può vantare un finanziamento pubblico da parte della provincia autonoma che può coprire il 25% delle spese per le politiche di promozione, ed è operativa sul 70% del territorio, presentandosi al mercato nazionale e internazionale con offerte strutturate e di qualità. La base di partenza, peraltro, è notevole: 8,8 milioni di presenze, delle quali più di 3,3 milioni sono straniere.
Peraltro, se la base di partenza in termini numerici è di rilievo, lo stesso si può certamente dire per quanto concerne le prospettive, grazie anche alla rete di 370 aziende aderenti tra cantine, birrifici, produttori gastronomici, ristoranti, alberghi, e così via. Si tenga conto, in tal proposito, come le cantine che risultano essere associate siano ben 90, rappresentative della maggioranza elle 140 cantine presenti sul territorio, e come tra di esse siano presenti la Cavit di Ravina di Trento, che produce 60 milioni di bottiglie all’anno, per l’80 per cento destinate alle esportazioni, con un fatturato di circa 178 milioni di euro. Tra gli altri colossi c’è anche il noto gruppo Mezzacorona, in grado di associare 1.600 viticoltori per un totale di 2.800 ettari, con un bilancio 2016 chiusosi con ricavi superiori ai 163 milioni di euro.
Insomma, numeri di rilievo, soprattutto se si tiene conto che quelli preannunciati sono una piccola parte dello straordinario patrimonio enogastronomico che il Trentino Alto Adige può vantare e può ben presentare non solamente nella stagione estiva, quando si raggiunge il picco turistico, quanto anche nelle altre stagioni, ideali per poter scoprire o riscoprire, al di fuori dei principali e più frequentati flussi, le bellezze alimentari (e non solo) che la regione può offrire ai suoi turisti italiani e internazionali.