Sono circa 10 milioni le persone interessate al turismo accessibile. Una platea evidentemente troppo ampia per poter essere sottovalutata ma, nonostante ciò, tanto rimane ancora da fare per poter garantire un’eccellenza dal punto di vista dell’accessibilità e del turismo senza barriere. Ma quali sono i numeri di questo comparto finalmente in rilevanza mediatica, di servizio e commerciale?
A ricordarli, a mezzo stampa, è Roberto Vitali, presidente di Village for All, il marchio di qualità internazionale del turismo accessibile, che ricorda come anno dopo anno sempre più imprenditori si siano resi conto dell’importanza di affrontare in maniera corretta e non improvvisata la questione dell’accessibilità, e non solamente per potersi adeguare alle norme, quanto anche per poter cogliere l’opportunità offerta da un mercato di circa 10 mila persone, equivalente a quello dei bikers. Dunque, numeri di grande rilievo, che sarebbe bene approcciare con la dovuta specificità.
Oltre all’incremento dell’attenzione, si può fortunatamente notare anche un miglioramento della qualità, con offerta ai viaggiatori disabili di una gamma di possibilità che, fortunatamente, non è più, come un tempo, limitata al “lusso”. Ad adeguarsi sono infatti strutture di qualsiasi tipologia, con un segnale di tendenza verso a una migliore qualità che non può che giovare al comparto: appare ovvio ribadire, in tale sede, che l’accessibilità non deve essere un lusso, quanto una “base” che deve essere distribuita, equamente, a tutti i livelli.
Infine, ricorda ancora Vitali, si noti come accessibilità non significa solamente rispettare quanto previsto dalla legge, quanto piuttosto rispondere al bisogno della persona: la differenza è data infatti dall’ospitalità e dalla capacità di accogliere. Ecco perchè, alla maggiore attenzione da parte delle strutture turistiche, deve corrispondere anche una maggiore tendenza delle famiglie con disabilità a domandare la possibilità di viaggiare e di spostarsi. Non si tratta inoltre di un mercato che è completamente emerso, visto e considerato che è ben evidente come vi sia ancora tanta strada da fare prima di poter parlare di turismo accessibile come di un fenomeno di massa. I primi segnali di slancio, però, sono finalmente consolidati.