Tra il 2015 e il 2017, solo due delle 12 principali destinazioni – Stati Uniti e Turchia – hanno registrato un calo nei viaggi a lungo raggio. Ne deriva che, sinteticamente, i viaggi verso gli Stati Uniti stanno calando, e che gli osservatori sembrano essere (quasi) concordi nel ritenere che la flessione dell’industria del turismo sia “colpa” del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
In modo più dettagliato, secondo l’Ufficio nazionale viaggi e turismo degli Stati Uniti, il numero dei visitatori internazionali è diminuito del 4 per cento nei primi sette mesi del 2017, con una tendenza che si è verificata in tutte le principali regioni, con l’Africa e il Medio Oriente che hanno riportato alcuni dei più drammatici declini su base statistica. Peraltro, il calo del turismo negli Stati Uniti contrasta con l’aumento del turismo a livello globale, rendendo ancora più forte questa contrapposizione.
Come anticipavamo, alcuni analisti ritengono che il flop turistico negli Stati Uniti sia determinabile anche ai commenti e alla retorica anti-immigrazione del presidente Trump, oltre alla presenza di regole di visto più severe per alcuni Paesi, e altre restrizioni. “Quando le persone viaggiano, cercano una piacevole esperienza emotiva” – ha dichiarato Vincent Wolfington, ex presidente del World Travel and Tourism Council, per poi aggiungere che “la percezione è che probabilmente in questo momento per visitare gli Stati Uniti bisogna superare troppi ostacoli”.
E così, dopo anni di aumenti costanti, i viaggi internazionali verso gli Stati Uniti hanno raggiunto il picco nel 2015 con 77,5 milioni di visitatori per poi calare già del 2 per cento nel 2016, con una flessione che ha poi accelerato nei primi sette mesi del 2017, secondo i dati nazionali.
La caduta del numero dei viaggiatori non è però uniforme. I visitatori dal Canada – in genere la fonte più popolosa di viaggiatori stranieri – sono infatti aumentati del 4,6 per cento su base annua fino a luglio, mentre le visite dei successivi due principali mercati turistici – Messico e Regno Unito – sono diminuite in misura consistente nello periodo. Anche i viaggi dalla Cina, che rappresenta il quinto più alto numero di visitatori, sono calati in misura vistosa, mentre stabili sono i viaggia dal quarto mercato per importanza, il Giappone.