Anche se i giovani sembrano sempre più attenti alle tecnologie e alla gestione autonoma dei servizi (viaggi compresi), una recente analisi di SGTour dimostra che, in realtà, i millennial travellers non disdegnano affatto il viaggio organizzato, con le nuove generazioni di giovani viaggiatori che cercano informazioni attraverso il web e che usano li web anche per scegliere la destinazione delle proprie vacanze, senza tuttavia distogliere l’attenzione verso il ricorso al già ricordato viaggio organizzato. Particolarmente frequente sembra essere il ricorso ai social network e, in particolare, a Facebook, dove il passaparola è spesso in grado di orientare le scelte dell’utenza.
Insomma, oggi giorno è sempre più frequente il ricorso al social network e alle proprie cerchie di amici per poter raccogliere informazioni sul proprio itinerario. Uno spunto che dovrebbe tornare molto utile anche ai tour operator, visto e considerato che il desiderio dei giovani di costruirsi da soli un proprio percorso, è figlio della volontà di poter ricorrere a un più personalizzato progetto di spostamento.
Oltre a quanto sopra, dalla ricerca è emerso che più l’età aumenta, e più il desiderio e la preferenza di un viaggio preconfezionato diminuiscono. Il 45 per cento dei giovani tra i 16 e i 19 anni lo richiede, mentre la percentuale scende al 20 per cento nei ragazzi tra i 25 e i 30 anni. A metà strada tra tali percentuali ci sono i giovani tra i 20 e i 24 anni (35 per cento).
Dall’analisi emerge anche la tendenza dei giovani di studiare il viaggio nel dettaglio, magari già da qualche mese prima. I giovani sono particolarmente consci che per poter risparmiare è sufficiente acquistare il volo tra i 3 e i 6 mesi prima, e che si può ricorrere ai siti di comparazione per poter ottenere le migliori tariffe su voli, auto, treni, hotel, appartamenti.
Infine, per quanto concerne le destinazioni preferite, al primo posto troviamo la Grecia. A seguire la Croazia, la Spagna, Malta e Montenegro. Luoghi economici, vicini all’Italia, relativamente sicuri. L’Italia si trova invece al sesto posto, con prevalenza per le regioni del centro nord: Lombardia (20,5 per cento), Toscana (12,8 per cento) ed Emilia Romagna (11,7 per cento).