Stando a quanto recentemente reso noto, nel corso del 2017 la Regione Veneto investirà 12 milioni di euro per poter procedere con la riqualificazione delle strutture ricettive locali, e altri 1,8 milioni di euro per poter sviluppare le reti tematiche. E così, dopo i 12,5 milioni di euro che la stessa Regione ha indirizzato in via esclusiva ai comuni di montagna, l’istituzione desidera sostenere l’innovazione e la comunicazione delle strutture ricettive, sviluppandole in maniera positiva, e facendo sì che la loro competitività internazionale possa ottenerne immediati benefici.
Per quanto concerne il dettaglio di tali bando, il primo è un finanziamento sotto forma di erogazione di un contributo a fondo perduto da fornire nei confronti di tutte quelle strutture ricettive che desiderano poter dar seguito a interventi di ristrutturazione e di riqualificazione delle proprie aziende, con un limite del 30 per cento (e 200 mila euro) in regime de minimis, e del 20 per cento (e 500 mila euro) nell’ipotesi di aiuti che sono strutturati in via compatibile con il mercato interno. Numerosi sono i criteri discriminanti e determinanti in tale bando: si pensi agli interventi programmati nei confronti della domotica e quelli del risparmio energetico e idrico, o ancora la capacità di partecipare da parte dei soci giovani, o ulteriormente gli interventi che puntano a incrementare il numero di stelle della struttura. Complessivamente, i progetti potranno avere una durata massima di 20 anni.
Il secondo bando è invece più specifico e particolare, intendendo la volontà di promuovere e di sostenere l’avvio, lo sviluppo e il consolidamento di una rete di prodotto (rete di impresa), per poter supportare il riposizionamento differenziato. In altri termini, il bando desidera invitare gli imprenditori a mettersi insieme, promuovendo particolari caratteristiche dell’offerta o del territorio.
Il secondo bando predisposto dalla regione è pertanto quella di essere mirata espressamente ai contratti di rete, una realtà che il legislatore ha da tempo previsto ma che è purtroppo ancora troppo poco utilizzata rispetto a quelle che potrebbero essere le reali potenzialità. Il bando, con una dotazione finanziaria iniziale di 1,8 milioni di euro, punta a supportare al 50 per cento le analisi di mercato, la promozione e la costituzione della rete, con un cap di 200 mila euro di contributo.