I turisti di alcuni mercati di riferimento europeo, come quelli britannici, stanno tornando in Turchia in massa proprio quando la lira locale ha raggiunto il minimo storico contro la sterlina. La valuta turca è scesa del 35% negli ultimi 12 mesi, con un’evidente ottima notizia per i viaggiatori del Regno Unito, considerata la forza della sterlina sulla valuta locale.
Il tour operator Thomas Cook ha ad esempio affermato di aver registrato un aumento del 63% delle prenotazioni in Turchia nel 2018, con Antalya che ha sorpassato l’aeroporto di Palma di Maiorca come la località più servita per i clienti del Regno Unito, secondo quanto riferito da PA. Nel 2015, la Turchia è stata il sesto Paese più visitato al mondo, attirando quasi 42 milioni di visitatori stranieri. Questa cifra è crollata a 25 milioni nel 2016, a seguito di una serie di attacchi terroristici e di un tentativo di colpo di stato militare nel luglio 2016.
Con l’eccezione dell’area vicina al confine siriano e alla città di Diyarbakir, l’Ufficio per gli affari esteri e il Commonwealth (FCO) ha ora contrassegnato il Paese come verde – sicuro da visitare – tra cui Istanbul.
Oltre ai cittadini britannici, anche quelli russi hanno anche fornito un impulso inaspettato all’industria turistica turca, nonostante l’abbattimento di un aereo da guerra nel 2015. Un recente rapporto prevede che il 2018 sarà un anno record, con sei milioni di russi che dovrebbero visitare la Turchia.
Debenhams Personal Finance ha altresì condotto una ricerca che rivela come uno su otto britannici sceglie la propria destinazione per le vacanze in base al tasso di cambio corrente. Akhil Shah, portavoce di Debenhams Personal Finance, ha dichiarato che “è chiaro che il cambio gioca un ruolo importante quando si tratta di persone che prenotano le loro vacanze all’estero. Spesso le persone danno per scontato quanto spendono quando sono in vacanza da una settimana, quindi vale sicuramente la pena prendere in considerazione i tassi di cambio”.