Il turismo internazionale, stando a quanto riferisce il Wto, vale 1.522 miliardi di dollari. Si tratta di un dato probabilmente sottostimato (e relativo al 2015), ma che comunque manifesta quanto sia importante tale business, e quanto abbia ancora rilevanti margini di crescita, considerando che il turismo locale ha un valore di circa 7.600 miliardi di dollari nel corso del 2014, il 10 per cento del prodotto interno mondiale.
Scendendo più nel dettaglio, si scopre che la prima meta turistica internazionale al mondo è ancora la Spagna, in cui il turismo vale oltre il 15 per cento del Pil e dei posti di lavoro. In Italia le cose non vanno poi tanto male: anche se il nostro Paese potrebbe fare certamente di più, in Italia il turismo pesa per il 10,2 per cento del Pil e per l’11,6 per cento dell’occupazione. In Costa Rica, giusto per citare qualche esempio di “eccellenza” da parte di Internazionale, il turismo arriva a impiegare addirittura oltre un quarto di tutta la forza lavoro.
E il futuro? Il futuro sembra essere piuttosto roseo per il business turistico, visto e considerato che tutte le principali analisti confermano che il turismo internazionale continuerà a crescere, complice una rinnovata capacità di spesa da parte della crescente middle class di alcuni Paesi, e al fatto che spostarsi da una parte all’altra costerà sempre di meno, e che si svilupperanno nuove forme di turismo in grado di accontentare e attirare una ampia fetta di popolazione che, fino ad oggi, non sembra aver scommesso sulla bontà di compiere un viaggio lontano da casa.
Ma non solo. Come sottolinea Marco D’Eramo nel suo Il selfie del mondo, se la rivoluzione turistica mondiale è stata continua e nemmeno troppo lenta (si è passati da 25,3 milioni di viaggiatori internazionali nel 1950 a 1,18 miliardi di viaggiatori internazionali nel 2015) il merito non sembra essere solamente dei voli low cost, ma sembra essere determinato da una lunga serie di mix integrati tra di loro, ein grado di soddisfare varie classi di vecchi e nuovi viaggiatori, dagli anziani ai congressisti, dagli studenti ai pellegrini, e così via.
E voi che ne pensate? Avete già pensato a come sarà il “vostro” prossimo viaggio internazionale? Dove vorreste andare?