I dati sul turismo bellunese deludono e, per qualcuno, non è affatto una sorpresa. Stando a quanto affermano le informazioni statistiche più recenti, elaborate da Cisl Belluno – Treviso, infatti, il settore del turismo sarebbe decisamente calato nella prima parte del 2017, trascinando con se evidenti impatti (negativi) sul fronte occupazionale. A fronte, peraltro, di altri settori in continua crescita, come quello costruttivo e metalmeccanico, che hanno permesso al tasso di disoccupazione della provincia di Belluno di evitare pericolose risalite (è oggi pari al 6,2%).
Tornando al solo settore turistico, sono ancora i dati della Cisl ad aggiornarci che il saldo negativo del turismo in città costa più di 2.000 posti di lavoro, rilanciando ogni aspettativa di rimbalzo solamente nella stagione estiva e, soprattutto, nella prossima stagione invernale. Quella passata, invece, è stata (quasi) da dimenticare.
La brutta stagione invernale 2016/2017 ha infatti avuto un impatto negativo a causa della scarsa neve), ma non tutto è da buttare. Il segretario Cisl Alfio Calvagna sottolineava sui quotidiani locali che anche se la stagione invernale si è conclusa con un segno negativo, “va sottolineato che le assunzioni sono state di più rispetto al primo trimestre 2016, passando da 780 a 916”.
Esprime un proprio parere cauto anche il presidente di Federalberghi, Walter De Cassan, secondo cui “il 2017 ci ha portato una stagione magra come non mai, l’estate sembra promettere bene, ma i conti si fanno sempre alla fine. Bisogna avere fantasia e investire, anche i promozione e grandi eventi, che attirano molte persone e fanno parlare delle nostre zone”.
Insomma, anche se il 2017 è partito decisamente con il piede sbagliato, trascinando dietro di se una ultima parte di 2016 che non prometteva grandi risultati, c’è sicuramente dell’ottimismo per quanto concerne il nuovo anno, in relazione alla sua stagione estiva e, soprattutto, con i lavori di preparazione della stagione invernale 2017/2018. Per la quale, si intende, gli elementi utili al rilancio sono già stati espressi dagli esperti di settore, che ambiscono non solamente a un po’ di fortuna climatica, quanto anche alla possibilità di attingere alla creatività e ai nuovi investimenti che a volte nel corso degli ultimi anni sono evidentemente mancati.